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Bitonto, dal passato nuove strade per il futuro

Introduzione

Una “full immersion” dell’alunno nell’ambiente di vita quotidiano, quello più vicino alla sua casa e alla sua scuola, può costituire una forte motivazione all’apprendimento, in quanto stimola la voglia di ricerca e di scoperta autonoma delle conoscenze, induce ad esplorare una realtà che, per quanto possa apparire scontata e familiare, risulta nuova e sconosciuta per chi osserva con interesse e attenzione.
Questa “immersione”nell’ambiente circostante stimola e allena innanzitutto le capacità percettive, coinvolgendo in modo plurisensoriale, attraverso l’osservazione delle qualità fenomeniche della realtà naturale e socioculturale. Successivamente nasce l’esigenza di cercare e cogliere i nessi logici che connettono e strutturano le identità formali, di identificare somiglianze, analogie, differenze, ovvero il modo in cui esse si organizzano negli ecosistemi del paesaggio naturale ed urbanizzato e nel tessuto socioculturale. Ognuno di questi ecosistemi,dal paesaggio naturale a quello agricolo, dal villaggio alla città, dalla piazza al centro storico, può presentarsi, agli occhi dei ragazzi, come una struttura attraverso la quale svolgere procedimenti di classificazione, seriazione, combinazione, relazione. Inoltre, rispetto ai materiali didattici strutturati, che non lasciano spazio a successive elaborazioni, i materiali non strutturati rintracciabili nell’ambiente, sono suscettibili di continui sviluppi e sono il terreno ideale per le istanze etico-sociali che è fondamentale promuovere nel percorso formativo degli alunni.
Un paesaggio, come una città,costituisce un ambiente didattico ed educativo ricco di risorse per favorire lo sviluppo di abilità e competenze (analisi-sintesi, induzione-deduzione, intuizione-invenzione), indispensabili alla comprensione dei sistemi simbolico-culturali e a risolvere i problemi etico-sociali che attraversano l’esperienza cognitiva, affettiva, relazionale della vita degli adolescenti.