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Bitonto, dal passato nuove strade per il futuro

Il progetto didattico

L’esplorazione del territorio locale attraverso il motore di ricerca Google Earth, abitualmente usato dagli alunni, è l’input per individuare alcune linee di ricerca utili a favorire il contatto con la realtà più vicina per un’esperienza coinvolgente, fondata su conoscenze, abilità e competenze sperimentate direttamente sul campo, non mediate dalla inevitabile parzialità e fissità di strumenti e materiali didattici consueti. Il paesaggio agricolo circostante il centro abitato fa scaturire riflessioni sulle relazioni tra la coltura dell’ulivo e l’economia locale, l’organizzazione sociale, lo sviluppo del territorio. La presenza di un’ antichissima lama, letto di un torrente, è la ragione della nascita di insediamenti abitativi in quest’area; le caratteristiche morfologiche del territorio e le esigenze, di volta in volta cresciute e diverse, degli abitanti, costituiscono quelle dei successivi sviluppi, individuati attraverso la rielaborazione di mappe scaricate dal sito di Google Earth, con gli strumenti grafici della LIM, in dotazione dell’aula scolastica. Dovendo restringere il campo di indagine, vengono individuati due periodi storici che hanno modificato in modo significativo il territorio, Medioevo e Rinascimento. Si organizza un itinerario rinascimentale nel centro storico, inserendo nel percorso anche edifici medievali, in modo che i ragazzi possano confrontare testimonianze di epoche diverse e rilevare differenze significative. L’obiettivo è imparare a riconoscere le caratteristiche dell’edilizia civile in questi periodi storici per giungere ad individuare le relazioni tra testi e contesti, attraverso tipologie e funzioni degli edifici. Inoltre, attraverso tale esperienza, i ragazzi: colgono le trasformazioni degli edifici in relazione a mutate esigenze sociali ed economiche; leggono lo stato di conservazione degli edifici,riflettono sulle problematiche relative alla tutela ed alla valorizzazione dei beni storico-artistici; acquisiscono il materiale fotografico per la narrazione. La finalità del progetto è individuare, nelle testimonianze del passato, un rapporto di continuità col futuro. A tale scopo, viene scelto un palazzo, tra quelli analizzati nel percorso, come caso emblematico: il palazzo Sylos – Calò, splendido esempio di edilizia rinascimentale, in seguito all’acquisizione dell’immobile da parte dell’amministrazione comunale e alla donazione di una collezione artistica al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato scelto come sede museale per accoglierla; a ciò si deve il suo completo recupero, dal punto di vista conservativo e fruitivo. Non resta che sperimentare questa “nuova strada” venuta dal passato. Una visita alla Galleria Nazionale della Puglia consente di scoprire: modalità dell’intervento di restauro e recupero funzionale, criteri espositivi e percorso museale, caratteristiche della collezione esposta. Ma un museo è anche un eccellente strumento didattico: partendo dall’analisi del ritratto quale genere artistico significativo del Rinascimento, viene organizzato un percorso di lettura diacronico del genere, quindi un’ ulteriore visita guidata al Museo, con itinerario tematico.
I ragazzi hanno lavorato divisi in gruppi di compito e di interesse in tutte le fasi del progetto. Le difficoltà nell’organizzazione dei materiali in cartelle e nel ridimensionamento di testi e immagini hanno consentito di sviluppare: capacità organizzative del gruppo; competenze di base (scrivere testi efficaci, sintetici, coerenti), comunicative e multimediali; abilità tecniche ed informatiche. Le modalità di svolgimento del progetto hanno consentito di verificare: maggiore coinvolgimento, attenzione, partecipazione del gruppo classe; efficacia del progetto in relazione alla finalità di promuovere una didattica laboratoriale fondata sull’analisi del territorio. La narrazione realizzata ha il limite di non presentare in maniera esaustiva tutto il lavoro svolto dai ragazzi e di non essere sempre scorrevole, tuttavia si ritiene possa essere, se non altro, l’inizio di “un’altra storia”.