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Chi ha paura del Lupo? Un "viaggio" tra le fiabe...

Introduzione

Il percorso didattico “Chi ha paura del lupo?” nasce dalla convinzione che i bambini hanno un particolare interesse per la fiaba che, meglio di qualsiasi altro testo narrativo, parla con un linguaggio vicino al loro mondo interiore:
“Le situazioni delle fiabe, nel rispecchiare la visione magica e animistica che il bambino ha delle cose, i suoi stupori, i suoi terrori, i suoi desideri impossibili, esorcizzano incubi sepolti nell’inconscio, placano inquietudini, aiutano a superare insicurezze e crisi esistenziali, ad accettare responsabilità, e mettono il bambino di fronte alle reali difficoltà dell’esistenza con un linguaggio non realistico, che è l’unico da lui pienamente recepibile a livello profondo” (Bruno Bettelheim, Il mondo incantato. Usi, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe).
Come filo conduttore del “viaggio” tra le fiabe, è stato scelto il lupo, figura che incarna le paure e le angosce dei bambini.
La progettazione e la realizzazione dell’intervento didattico ha lasciato ampio spazio all’analisi di fiabe tradizionali (Cappuccetto Rosso; I tre porcellini; Il lupo e i sette caprettini;) e di racconti che hanno come protagonista il lupo (in particolare i racconti di Ramos: Sono io il più forte; Sono io il più bello; Il lupo che voleva essere una pecora), e, allo stesso tempo, ha posto l’accento sulla fase della produzione di nuove fiabe.
Attraverso le attività di analisi, infatti, i bambini hanno interiorizzato i meccanismi “combinatori” che ne costituiscono la struttura; questa scoperta ha permesso loro di “giocare” con la fiaba creando, con un insieme limitato di “segni”, di “funzioni”, una molteplicità di intrecci.