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L'Articolo 9 - Dafne e Osvaldo nell'Italia delle meraviglie

Il progetto didattico

L’argomento trattato nel nostro progetto riguarda l’analisi e il commento dell’articolo 9 della Costituzione. Su di esso difficilmente ci si sofferma analizzando i 12 articoli fondamentali della nostra Costituzione, noi però abbiamo ritenuto che partire dalla sua lettura ci avrebbe permesso, non solo di parlare del patrimonio artistico e paesaggistico del nostro Paese, ma ci avrebbe dato anche l’opportunità di interrogarci sul valore di educazione, dal mondo antico – usando per questo il tramite della storia- sino a giungere al degrado dei valori, comunemente attribuito ai nostri giorni.
Così, la scelta del tema è stato a metà tra l’esperienza, in quanto la narrazione prendeva spunto da un percorso didattico intrapreso multidisciplinarmente tra l’italiano; la storia; l’educazione alla cittadinanza e la storia dell’arte e il tema libero in quanto, pur trattandosi di un tema culturale non strettamente curriculare, lo è diventato perché facilmente inseribile all’interno delle programmazioni ministeriali.
E’ stata scelta una narrazione completa, libera da parte del fruitore i cui contenuti sono stati adattati alla forma del dialogo teatrale, sapendo che questo genere letterario avrebbe raggiunto due obiettivi: la produzione scritta e orale, quest’ultima nella forma della recitazione. Certo, difficile è stato far coincidere gli argomenti con la sceneggiatura, ma a noi è parso un risultato armonico, quanto meno lo è stato l’obiettivo didattico raggiunto dalla classe.
I principali argomenti scelti riguardano:
• I diritti dell’uomo;
• Lo studio della Costituzione;
• L’art. 9 della Costituzione;
• Il patrimonio degradato e quello ben conservato.
Da questi punti principali si sono create una serie di connessioni, grazie alle considerazioni fatte emergere dai ragazzi che, in seguito, avrebbero formato i vari paragrafi dei capitoli principali.
Al momento della resa visiva del dialogo abbiamo pensato di utilizzare la forma del fumetto, altro linguaggio specifico del mondo giovanile che ha accomunato le discipline di lettere e storia dell’arte. Gli alunni hanno deciso di dar vita a due personaggi presi ad icone, l’una del patrimonio paesaggistico (l’ulivo Osvaldo, prima pianta dismessa e un po’ cafona, poi trasformato in splendido “Ulivo secolare di Puglia”), l’altra (la colonna Ionica Dafne, rappresentante dell’antica civiltà greca sviluppatasi nella Magna Grecia).
Anche la lingua utilizzata non è casuale, avendo voluto caratterizzare i dialoghi attraverso l’uso del dialetto, su cui i ragazzi si sono soffermati nel momento della resa delle sue sfaccettature localistiche.
In conclusione possiamo dire che il progetto di Policultura ci ha aperte a nuovi modi di fare scuola, lasciandoci leggermente sviare da un percorso ministeriale sempre predefinito. Grazie ad esso abbiamo provato a scardinare quelle “regole del gioco” che alcune volte vanno un po’ strette agli alunni e a noi stessi insegnanti.
La stessa metodologia di lavoro proposta ci è sembrata molto stimolante, in quanto l’uso della tecnologia,non sempre facilmente applicabile in una scuola pubblica in agonia, crea nel rapporto alunno-docente quasi un ribaltamento dei ruoli; infatti per una volta gli alunni si sentono, riguardo le conoscenze, realmente “alla pari” dei propri docenti, creandosi così un rapporto di reciproca fiducia.