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Friuli con il naso per aria

UN CENTINAIO DI SCIENZIATI A CONFRONTO SUL FUTURO DELL’UNIVERSO

L’universo si espanderà all’infinito oppure inizierà una sua progressiva “riduzione”? Quali e quanti nuovi oggetti celesti è ancora possibile scoprire? A che punto sono gli studi per determinare la materia oscura dell’universo,ovvero la sua massa mancante, per dare un contributo decisivo alla comprensione dei possibili destini del cosmo? Sono i temi e gli interrogativi sui quali si confrontano un centinaio di astrofisici, provenienti dalle più importanti università ed enti di ricerca del mondo, nel corso dei convegni internazionali tenuti nella cosiddetta capitale internazionale dell’astrofisica, il Friuli. Obbiettivo prioritario, dunque, del lavoro è illustrare i motivi di questa carica scientifica concentrando l’attenzione sui principali enti di ricerca e studio astrofisico, da noi visitati, nella regione friulana. Con questo itinerario si va, inoltre, a delineare il profilo dell’astrofisico,in particolare dell’astronomo moderno, che con gli anni è cambiato radicalmente grazie ad un’evoluzione tecnica e alla possibilità di avviare esplorazioni spaziali. Vi è, però, da dire che nonostante il divario di ruoli e conoscenze tra astrofisico antico e moderno, come gruppo classe abbiamo riscontrato una qualità universale. L’astrofisico deve essere un po’ “sognatore”, deve saper creare nella sua mente un’immagine di quello che potrebbe celare una realtà apparente. Giordano Bruno, filosofo e astronomo del 1600, era detto, appunto, il “sognatore” e a lui attribuiamo la prima intuizione sulla complessità dell’universo. Egli aveva avuto l’arditezza di affermare (quasi 20 anni prima dell’applicazione dal cannocchiale per Galileo all’osservazione astronomica) quanto segue:

“Intorno a questi soli [cioè stelle] voglio credere che, se qualcuno attende con cura in certi momenti, sarà in grado di scoprire alcuni astri non scintillanti [vale a dire pianeti], di una grandezza quasi minima finora non osservata, ora manifesti ora invece latenti”.