Premetto che con questa classe ho già partecipato al concorso di Policultura l'anno scorso e, quindi, non posso parlare di assoluta novità né per me né per i miei alunni.
Ii progetto ha assunto le caratteristiche di un'unità di apprendimento, fin dal momento in cui l'ho proposto alla classe. Infatti il percorso si è sviluppato a partire da un problema, semplice, ma coinvolgente: partecipiamo al comcorso di Policultura: che tematica quest'anno intendiamo sviluppare? Che cosa ha funzionato l'anno scorso e che cosa no?
Secondo la metodologia della didattica di mediazione ho solo dato le linee: tempi, suggerimenti organizzativi, garanzia di supporto tecnico e didattico...ai ragazzi poi il compito di sceglierie, motivando, i percorsi, di concordare temi e contenuti, di sviluppare un piano di lavoro.
Posso solo dire che il lavoro è partito con entusiasmo, brain storming sulle tematiche, discussiooni, studi di fattibilità, analisi di punti di forza e di debolezza...
Poi la decisione: l'astrofisica in Friuli, tema affascinante, ma molto complesso.; il coinvolgimento dei diversi docenti, ciascuno per il suo ambito disciplinare; lo studio del percorso da seguire; i primi approcci di ricerca; le prime informazioni.
I ragazzi sono stati subito molto decisi: non vogliamo fare una semplice ricerca teorica, vuna bella “navigata” su Internet o in biblioteca, com l'anno scorso, vogliamo andare anche sul campo, vogliamo vedere dal vivo ciò che studiamo e analizziamo. Così è nata l'idea di andare a visitare l'osservatorio di Trieste, collegato con l'Università, struttura tecnologicamente all'avanguardia, in cui si operano osservazioni e ricerche di valore nazionale e internazionale, e l'osservatorio di Remanzacco, non “professionale”, ma gestito da astrofili e volontari, forse meno tecnologicamente avanzato, ma straordinariamente coinvolgente e ricco di entusiasmo.
La visita a Trieste è stata organizzata di giorno, si è svolta con una guida esperta, una ricercatrice del centro, con analisi approfondita e didatticamente predisposta. Molto diversa la visita a Remanzacco: si è svolta di sera, quindi sono atatti coinvolti anche i genitori per accompagnare i ragazzi , certo, ma alla fine anche per orsservare, per discutere, per condividere impressiooni e sorprese.
Poi siamo passati alla creazione dello storyboard, alla stesura dei testi, alla scelta della immagini, delle musiche, alla progettazione e, infine, ...alla stesura.
Per questo il progetto è stato realizzato solo negli ultimi giorni, anche perché, avendo già partecipato l'anno scorso, le modalità di sviluppo erano note.
Punti di forza: la partecipazione degli allievi, la loro motivazione, l'attività interdisciplinare, la realizzazione concreta di una didattica di mediazione.
Punti di debolezza: i ragazzi tendono a essere sempre un po' dispersivi e superficiali, ma ho voluto fermamente (siamo in una terza liceo) non intervenire mai in modo diretto, imponendo e neppure proponendo, ma solo partecipando.